Bukowski, Moody, forse John Fante e The promised Neverland

Dopo aver ascoltato il tema di Hank di Californication l’altro giorno, ho sentito il bisogno di riguardarmi il pilot della serie. Non era assolutamente niente male (per essere l’episodio pilota). Veniamo a conoscenza del Chad per eccellenza, il maschio alpha Hank Moody: un uomo che solo nel primo episodio va a letto con quattro donne diverse, si fuma quattro pacchi di sigarette e va a vedere al cinema il film tratto dal suo ultimo romanzo, ‘God hates us all’. Già questo ci porta ad empatizzare con il personaggio: chi non vorrebbe essere come lo scrittore Hank?

Ambientato nella città del vizio, Los Angeles, Hank è un lupo solitario in lotta con se stesso. Sin dalle prime battute (in cui si vede una suora che gli fa un servizio orale) Hank si rivela come un perfetto narcisista innamorato di se stesso. Ancora innamorato della sua ex, Karen, Hank cerca di annegare il vuoto che sente dentro tramite sesso e alcool. Non riesce più a scrivere e non riesce a mantenere un rapporto sano con sua figlia Becca.

Californication rappresenta uno dei miei generi preferiti poiché non c’è una vera trama: la serie televisiva si concentra su Hank mostrando la vita distruttiva di tutti i giorni che molte persone vorrebbero imitare… almeno le persone sotto i ventitré anni: tra cui io, Lone Struggler.

Serie estremamente consigliata: divertente ed educativa (forse non è il termine esatto) per chi è interessato alla scrittura. La serie è piena di luoghi comuni, come lo stereotipo dello scrittore genio-alcolizzato che non è mai esistito se non nella funzione. La colonna sonora è di ottima qualità. Esclusivamente rock con milioni di riferimenti a varie cantanti di cui lo stesso Hank è un fan (Kurt Cobain e Warren Zevon).

Beh… ottima serie: divertente, introspettiva e dall’animo rock. C’è dell’altro? Si… la parte di Bukowski nel titolo. Lo scrittore viene citato in continuazione nell’opera. Lo stesso nome ‘Hank’ è un riferimento all’alter-ego letterario di Bukowski, Hank Chinaski. Il primo romanzo di Hank Moody è stato ‘South of Heaven’ altro chiaro riferimento a ‘South of no north’, una raccolta di racconti del vecchio Bukowski. Cosa hanno i due in comune oltre alla passione per il gentil sesso?

Uno: Hank Moody ha sempre avuto movimento nella sua vita al contrario di Bukowski, il quale ha ottenuto però la sua vendetta in età più avanzate (a questo proposito, consiglio ‘Women’ in cui Bukowski spiega per filo e per segno ogni sua piccola relazione quando divenne mediamente famoso come scrittore). A Bukowski sarebbe piaciuto Californication? Ne dubito ma forse si sarebbe sentito onorato nel guardarlo.

Due: Sono entrambi pessimisti con un amore per la bottiglia.

Riguardo il tema ‘pessimismo’… non c’è miglior modo di approfondire questo aspetto se non tramite la lettura di ‘Ham on Rye’ (‘panino al prosciutto’): a mio parere il libro più bello di Bukowski. Il titolo del romanzo può ricordare ‘The Catcher in the rye’ (‘Il giovane Holden’ in italiano): infatti, entrambi i romanzi narrano la vicenda dalla visione del mondo dei protagonisti.

In una rissa, però, avrebbe vinto il buon Hank. A mani basse.

L’intero romanzo è narrato tramite il punto di vista di Hank Chinaski da bambino. Un tono velato di ironia e depressione accompagna tutto il romanzo: un bambino nato in una famiglia di ceto medio-basso, picchiato dal padre, tempestato dall’acne, emarginato da molti dei suoi compagni. Con il tempo, seguirà un disprezzo per la società, per il conformismo e tutto ciò che ne consegue. Ciò che adoro di questo romanzo, tuttavia, è la caratterizzazione di Hank. Nonostante il protagonista abbia una vita estremamente dura, raramente si rifugia nell’autocommiserazione. Realizza ben presto che il mondo raramente è giusto, tuttavia cerca sempre un modo per reagire e cogliere l’ironia nella tragedia. Hank Chinaski, all’età di otto anni, è molto più maturo e meno vittima di molte persone che hanno avuto una vita più agiata di lui. Il tema della perseveranza (seppure molto sottile) è presente nel romanzo. La stessa perseveranza che portò Bukowski a non abbandonare la scrittura nonostante migliaia di rifiuti. Hank rappresenta la disillusione verso il mondo e la voglia di essere diverso. Tuttavia, a mio avviso, racconta anche una gloriosa storia un bisogno viscerale di essere accettato da quella stessa società da cui cerca di fuggire.

Questo ci porta a John Fante, una delle ispirazioni maggiori per Bukowski. John Fante era uno scrittore (no shit, Sherlock). Ha esplorato molti temi cari a Bukowski come la narrazione del romanzo attraverso il suo alter-ego letterario (nel caso di fante, Bandini). Non conosco Fante bene come Buk. Per il momento, ho letto: La strada per Los Angeles, Full of Life e Ask the dust. Sono tutte ottime letture con un giovane Bandini che sogna di diventare scrittore… eccetto Full of Life: un resoconto romanzato dei giorni in cui sua moglie era incinta. Noioso e privo di ironia al contrario dei suoi altri romanzi, ma è solo una mia opinione. Dei tre, consiglierei ‘La strada per Los Angeles’: divertente, energetico e con uno stile narrativo asciutto e senza giri di parole.

Questo ci porta a The Promised Neverland, un anime che ho iniziato da poco. Non c’entra nulla con il resto dell’articolo ma dato che il blog è incentrato sugli anime… ho deciso di includerlo qui. Ottimo mistery, ottimo thriller, ottima premessa. Una cinquantina di bambini trascorrono giorni felici e spensierati in un orfanotrofio. Tuttavia, lo scopo per cui vengono cresciuti nasconde un’orribile verità. Ne parlerò in seguito con maggiore approfondimento.