Guts vs Griffith, Devilman vs Satan, battaglie perse e scendere a compromessi

Uno dei motivi principali per cui adoro Guts come personaggio è il fatto che rappresenti l’incarnazione della persevaranza e della forza di volontà umana contro un destino crudele e ingiusto.

Guts si scontra letteralmente contro una divinità maligna e indifferente al genere umano. Sta combattendo contro la casualità soffrendo ogni singolo giorno per avere il diritto di respirare. Ho riflettuto a lungo se la battaglia di Guts abbia senso o meno. Può un essere umano nuotare realmente contro corrente e prevalere nei confronti di un essere superiore? Si può combattere contro il freddo giudizio della casualità? Si può davvero vincere in una situazione disperata e senza via d’uscita?

Il fatto è che la battaglia di Guts (almeno per me) è già persa in partenza. Non può vincere: è solo un uomo contro il volere di esseri divini che sorvegliano il flusso del mondo.

La sua battaglia personale è nobile o stupida? Combattere e porsi un obiettivo al di là delle proprie capacità ha senso o solo uno spreco di tempo? Il personaggio dello ‘struggler’ che fatica ad avanzare e combatte una battaglia che non può essere vinta è fonte di ispirazione o una tragedia?

Difficile dare una risposta.

Stesso discorso vale per Devilman e il suo scontro contro Satana. L’umano Akira Fudo (nonostante abbia i poteri di Amon) non ha alcuna speranza di vincere contro Satana, l’angelo caduto. Semplicemente non è possibile. Eppure, Devilman combatte lo stesso per vendicare i torti subiti nonostante abbia avuto l’opportunità di unirsi a Satana.

Una parte di me crede che sia inutile combattere una battaglia persa. Il sogno (per quanto bello possa essere) spesso non combacia con la realtà e non ci si può fare nulla al riguardo. Non importa che gli anime dicano il contrario. Ci sono cose che non si possono fare. Provarci mi renderebbe una persona caparbia o folle?

Devilma contro Satana

A mio parere mi renderebbe entrambe le cose. I miei eroi personali della finzione (e della realtà) sono coloro che si sono misurati in sfide più grandi di loro e hanno vinto… o perso. Anche se hanno perso, però, hanno avuto il coraggio di accettare una sfida che avrebbe potuto cambiare loro la vita. Non è forse meglio tentare e fallire con la consapevolezza di aver puntato al cielo che non tentare e basta? Non è forse meglio puntare tutto su un progetto senza accettare un singolo compromesso?

Devilman: una guerra persa in partenza

In teoria suona bene… ma in pratica? Viviamo in un mondo reale in cui bisogna trovare un modo per sopravvivere. Il compromesso è d’obbligo persino per le persone che hanno avuto la fortuna (o, per meglio dire, l’abilità) di rendere la propria visione una realtà. Ed è per questo che accettare compromessi mantenendo la propria visione e il proprio sogno come punto focale non è una dichiarazione di sconfitta ma semplicemente un momento di passaggio. Per rendere possibile l’impossibile, a volte, è necessario venire meno ai propri principi. Tuttavia, è di vitale importanza non farsi sviare dalla propria ‘battaglia impossibile da vincere’ (qualsiasi sogno) per accettare una via più sicura e più battuta rappresentata dal compromesso accettato in precedenza….

Molto difficile farsi capire senza un esempio pratico.

Diciamo che ho avuto un offerta di lavoro completamente diversa da ciò che vorrei fare in futuro. Non è un lavoro part-time ma una carriera vera e propria cui dovrei sacrificare molto tempo ma che mi ricompenserebbe un bel po’. Non so se accettare o meno.

Accettando, forse, avrei una vita più semplice e con meno pensieri… ma forse mi consumerebbe a tal punto da farmi distogliere l’attenzione dal mio obiettivo di uccidere il mio Griffith (ovviamente una metafora per il mio sogno impossibile).

Non accettando, forse, avrei più tempo per focalizzarmi sulla realizzazione del mio sogno scegliendo un lavoro part-time con molte meno ore e con un quinto del guadagno (e il triplo dello stress).

Decisioni…

il fatto che tra dieci anni il peso delle mie decisioni plasmerà completamente la mia vita (sospetto anche molto prima) non mi fa dormire la notte. Griffith mi direbbe di fare qualsiasi cosa per il mio sogno e accettare la miglior offerta senza venir meno alla mia visione. Avrò davvero la forza per farlo o mi farò inghiottire dalla casualità, dalla Mano di Dio e dal falò dei sogni come la grande maggioranza delle persone che incontro?

Guts direbbe di fare ciò che voglio e vivere con le conseguenze delle mie azioni.

Sarà una lunga notte…