Scegli di svegliarti alle 7 del mattino. Scegli di vestirti bene. Scegli di andare a lavoro. Scegli di prendere il treno. Scegli di lavorare con persone che non ti piacciono. Scegli di essere una piccola ape operaia. Scegli di immortalare i momenti più significativi della giornata su Instagram e scegli di tornare a casa a dormire per poi continuare questo ciclo fino alla morte. Non è l’intro di Fight Club né un’introduzione a Trainspotting. Sto parlando di Aggretsuko: un anime con una simpatica e timida panda rossa come protagonista che lavora come impiegata in un ufficio contabile.
Retsuko ha 25 anni e ha finalmente trovato un lavoro stabile nella contabilità ed è pronta per essere un membro rispettabile della società. Inizialmente contenta del suo impiego, mese dopo mese, comincia pian piano a detestare il proprio lavoro. Le ore interminabili, i pettegolezzi in ufficio e la misoginia del suo capoufficio Tom (il fatto che sia rappresentato come un maiale non lascia troppo spazio all’immaginazione) rendendo la vita di Retsuko un inferno quotidiano che è costretta a ripetere ogni giorno con l’eccezione del fine-settimana.
Aggretsuko non si regola
Questo spin-off isekai anime kawaii di Fantozzi ha il preciso compito di descrivere la vita media di un impiegato giapponese. Non so quanto questo possa rispecchiare la verità dato che non sono mai stato in Giappone, ma osservando l’indice di suicidi ciò porterebbe a farmi pensare che, forse, un fondo di verità c’è. In effetti, sono molte le persone anche in Italia che potrebbero rispecchiarsi in una routine senza significato come quella descritta all’inizio del post. Tuttavia, la vita di Retsuko non è formata solo da passività e lavoro da ufficio.

Per sfogarsi delle piccole umiliazioni quotidiane, Retsuko è solita passare le notti al karaoke dove canta a squarciagola canzoni metal in cui sfoga la rabbia per la sua esistenza. Accidenti. E io che volevo semplicemente guardare un anime non troppo impegnativo… mio malgrado, sono stato trascinato in questo incubo esistenziale dai toni e dai colori kawaii. Ma Aggretsuko non è solo un potente riflesso dell’individuo medio nel ventunesimo secolo. Retsuko troverà dei validi alleati che la aiuteranno a sviluppare il suo carattere e la sua personalità. Avrà a che fare con amori, passioni e amicizie che la porteranno ad allontanarsi sempre di più dalla sua visione pessimistica della vita.
Nonostante i disegni che strizzano l’occhio al design di Hello Kitty e l’assenza di un linguaggio scurrile, Aggretsuko si rivela una sorpresa sotto ogni punto di vista raggiungendo a volte le vette di pessimismo filosofico di Bojack Horseman, offrendo una critica velata alla società senza tuttavia diventarne prigioniera. Un personaggio creato apposta per rappresentare noi stessi. So bene cosa significa arrivare a pensare: “C’è dell’altro?”. Non passo i giorni al karaoke ma guardo le serie tv e ascolto podcast di Joe Rogan. Non è forse la stessa cosa? Un anime raccomandato letteralmente per tutti, con la premessa che solo in pochi potranno apprezzarlo a pieno.
Dopo aver visto le prime tre stagioni di Aggretsuko posso finalmente tornare alle mie attività da Sigma: finire la terza stagione di The Boys, che non senza sorpresa , non mi ha preso come la terza stagione di Aggretsuko.