Rascal Does Not Dream of Bunny Girl Senpai- un titolo come un altro

Avete presente quando non avete idea di cosa vedere e sfogliate il catalogo Netflix (o Crunchyroll) per decine di minuti senza risultato? Un anno fa, quando ho usufruito della prova gratuita di Crunchyroll mi sono imbattuto in questo anime dal titolo lungo quanto l’intero capitolo di un manga. Rascal Does Not Dream of Bunny Girl Senpai: recensito a pieni voti, trama a sfondo harem, protagonista in un costume da coniglietta playboy. Questo anime tratto da una serie di light novel catturò subito la mia attenzione. Se devo essere onesto, però, credevo fosse un hentai e ciò ha influenzato molto sul fatto che lo vedessi.

Lo vidi un anno fa. L’unico motivo per cui me ne sono ricordato adesso è la spettacolare sigla di chiusura che accompagna la fine di ogni episodio. Qualche volta youtube mi consiglia queste piccole perle. Ho rivisto i primi due episodi. È incredibile come sia curata la caratterizzazione dei personaggi in un anime a sfondo romantico e harem. Non che non esistano buoni anime a sfondo romantico, ma la mia conoscenza a riguardo è limitata: ho visto Toradora (meh… carino, dai) e Your Name (bellino, ma non mi ha catturato molto). Di sicuro, Rascal Does not Dream of Bunny Girl Senpai (che da adesso abbrevierò in Bunny Senpai) mi è piaciuto di più.

Partiamo dalla trama: un liceale di nome Sakuta incontra l’attrice prodigio Mai in una libreria affollata. Per una ragione ben precisa Sakuta è l’unico che riesca a vedere Mai, la quale è invisibile agli occhi delle altre persone. Mai, per inciso, indossa un costume da coniglietto. I due parlano per qualche secondo e si scopre che frequentano la stessa scuola e sono entrambi dei lupi solitari senza troppi amici. Una volta a scuola, Mai indossa finalmente la sua uniforme scolastica e le persone intorno a lei possono vederla nuovamente. Sakuta decide di investigare su questo strano fenomeno.

Una cosa che adoro dei protagonisti introversi è che non si fanno troppe domande quando vedono qualcosa di fuori dalla norma.

Sakuta scopre ben presto che Mai è affetta dalla ‘sindrome dell’adolescenza’: un particolare effetto negativo che si manifesta quando una persona è pervasa da sentimenti negativi. Mai è stata sotto i riflettori sin da un giovane età, e tutta Tokyo è cosparsa di poster e pubblicità con la sua faccia stampata sopra: riconosciuta ovunque andasse, Mai desiderava intensamente di non essere più riconosciuta e passare inosservata. In un certo senso il suo desiderio si è avverato. Ora, in certe occasioni, Mai è completamente invisibile agli occhi di chiunque. Ma non finisce qui: le persone non solo non riescono a percepirla fisicamente ma si scordano anche della sua esistenza e della sua carriera di attrice. Sakuta non fa fatica a capire questo fenomeno, poiché è accaduto anche a sua sorella minore, Kaede: vittima di bullismo online, il suo stress ha innescato la ‘sindrome dell’adolescenza’ e il suo corpo si è ricoperto di tagli e ferite.

Una grandissima metafora su quanto possa essere complicato il periodo dell’adolescenza a livello psicologico ed emotivo. Grazie a Dio che quel periodo è finito per me (recentemente, ma è finito). A chiunque manchi il liceo deve per forza essere uno psicopatico. Comunque sia, l’anime non è solo drammi psicologici. Sakuta cercherà un modo per guarire Mai dalla sua ‘malattia’ e, con il tempo, i due formeranno un rapporto d’amicizia che si trasformerà in amore. Nella sua esplorazione nel contrastare la ‘sindrome dell’adolescenza’, Sakuta incontrerà molte ragazze affette dalla stessa malattie ma con sintomi estremamente differenti: da qui, l’elemento harem (uno speciale genere in cui il protagonista principale è circondato e conteso da una moltitudine di ragazze). Tuttavia, qui, l’elemento harem ha un senso e le relazioni che allaccia con ogni ragazza servono ad evidenziare il suo rapporto speciale con Mai.

Estremamente divertente ed elevatamente originale per il genere a cui appartiene, Bunny Senpai è un anime che farà riflettere. Non tutte le storie che rappresentano un amore adolescenziale sono banali e Bunny Senpai ne è la prova. Non giudicatelo dal titolo.

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