Esiste qualcosa di peggiore che osservare un foglio bianco di word per ore senza avere la minima idea di cosa scrivere? Mi è capitato due ore fa. Cercavo di continuare il mio romanzo (fermo ormai da un mese a 15000 parole) e l’unica cosa che sono riuscito a scrivere è stata una semplice frase che troveresti in un libro di grammatica delle elementari: ‘la macchina era lì’. Non è la prima volta che capita e, di certo, non sarà l’ultima. Non penso esista una definizione generale come una malattia chiamata ‘blocco dello scrittore’, ma credo sia la manifestazione delle nostre paure personali che si materializzano quando cerchiamo di fare il nostro lavoro.
Forse è la paura di non avere abbastanza talento per raccontare una storia. Forse è la paura di non riuscire ad esprimesi al proprio meglio. Forse è perché la trama è a un punto morto e solo un elaborato quanto banale deus ex machina può salvarla. In ogni caso, non essere produttivi (a meno che non sia per scelta) non è mai un buon segno.
Ho ideato una breve lista di ciò che mi aiuta ad annientare il mio ego e proseguire il mio lavoro senza perdere la sanità mentale quando combatto con il foglio bianco esattamente come Guts cerca di non perdere la sanità mentale indossando l’armatura Berserk.

NUMERO UNO
Scrivere qualcosa che non sia connesso alla storia che vuoi raccontare. Forse il problema è che sei troppo innamorato del romanzo che stai scrivendo (bene), vuoi renderlo perfetto in ogni riga (bene) e credi fermamente che sia il tuo capolavoro (bene, bene, bene). Però, forse, proprio perché sei innamorato della tua storia hai paura di rovinarla con un avverbio di troppo o uno sviluppo di trama che non ha senso. Nonostante questi dubbi siano più che legittimi, la paura può fare tanti danni quanto la presunzione nella stesura di un romanzo. Potresti considerare l’idea di scrivere qualcosa di interamente sconnesso dal tuo progetto principale: una storia breve, una descrizione, un dialogo, una piccola sceneggiatura, un blog, una email. In tal modo non avrai troppe paure di rovinare un progetto secondario e, magari, avrai il coraggio di ritornare al lavoro sulla tua opera magna e superare il blocco.
NUMERO DUE
Ascoltare musica. Lo so. Molti sono divisi su questo argomento. Alcuni pensano che la musica aiuti la creatività. Altri pensano che distragga. Io sono a favore della seconda ipotesi ma è un parere del tutto personale. Murakami ha scritto gran parte dei suoi romanzi (se non tutti) sullo sfondo musicale di jazz, Beatles e musica soft rock (piuttosto intuibile dai riferimenti senza fine nei sui libri). Stephen King ascolta Metallica e Anthrax. Io preferisco le melodie senza parole tra cui le composizioni orchestrali di Hans Zimmer (la mia preferita è la soundtrack de L’ultimo Samurai) e le sigle di chiusura degli anime (tra tutte, ‘Shock’ di Attack on Titan). Le ascolto solo per macchiare d’inchiostro la pagina bianca e rompere il silenzio assordante della mia mediocrità.
NUMERO TRE
Leggi qualcosa se non riesci a buttare giù nulla. Ogni scrittore dovrebbe essere prima un lettore. Il desiderio di scrittura dovrebbe sorgere dal desiderio di contribuire al mondo della letteratura con una storia ispirata ad altre. Leggere ed imitare sono fondamentali per ampliare i propri strumenti di scrittura. Leggere classici (sono classici per un motivo) e la letteratura moderna potrebbe essere una buona idea. Proprio oggi stavo rileggendo American Psycho. Leggere un romanzo talmente bello come quello, a volte, mi deprime poiché so che la scrittura di Breat Easton Ellis è divina e inimitabile. Tuttavia, il desiderio di creare qualcosa di simile è più forte di una inutile insicurezza. In più, a mio parere, non è male mettersi in competizione con individui di grande talento: è una occasione di crescita e aumenta la resilienza.
NUMERO QUATTRO
Esercizio fisico. Utile per far salire il sangue al cervello. Murakami corre ogni giorno 10 chilometri prima di scrivere. Ti aiuta a pensare con più razionalità e calma. Qualsiasi cosa va bene: un’ora in palestra, una corsa, una passeggiata, shadowboxing mentre pensi al destino avverso che la Mano di Dio ti ha riservato in un mondo fatto di lacrime e sangue mentre cerchi la tua vendetta. Il sudore aiuta a preservare il quoziente intellettivo nel processo di invecchiamento, aumenta il testosterone e offre nuovi spunti di scrittura, superando il blocco.
NUMERO CINQUE
Premiati. Stai per sederti su una sedia e scrivere in completa solitudine per (si spera) più di un’ora. Molti abbandonano l’idea della scrittura dopo un quarto d’ora su word a scegliere il font. Se non sei tra quelli, sei già nella top 60% degli aspiranti scrittori. Datti una pacca sulla spalla prima di incominciare e fai qualcosa di carino nei tuoi confronti. Nella tua carriera troverai molti rifiuti, molte delusioni e molte critiche verso il tuo lavoro (se sei fortunato). Pensa al presente: per il momento, sei da solo, di fronte al computer con in mente la trama del romanzo che cambierà la definizione stessa della narrativa (per quel che ne sai). Prenditi un caffè, un tè, una barretta proteica con almeno 20 grammi di proteine (per me una Monster bianca fredda è l’ideale) e sii la tua personale cheerleader. Se non lo fai tu, difficilmente lo farà qualcun altro.

NUMERO SEI
Stabilire un ritmo. Diventerà sempre più facile eliminare i momenti di blocco se si scrive ogni giorno. L’ideale sarebbe puntare a un certo numero di parole da scrivere giornalmente e attenersi al proprio programma di scrittura.
‘Tutto diventa più facile. Bisogna farlo ogni giorno. Quella è la parte difficile. Però diventa più facile.’ Bojack Horseman (mi pare).
La costanza aiuta in qualsiasi disciplina. La scrittura non è un’eccezione.
Spero questi consigli siano stati d’aiuto o perlomeno moderatamente interessanti da leggere.
Lunghi giorni e piacevoli notti, fellow Strugglers.
Perchè militarsi a stare seduto alla scrivania? Esci da casa, gira, siediti al bar, stai su una panchina, osserva, percepisci, senti… Vedraiche stimoli ti arriveranno!!!
Ciao! Grazie per il commento! Completamente d’accordo. Parlo spesso dell’esercizio fisico per schiarirsi le idee ma il grosso del lavoro si compie di fronte al computer 🙂